Michela, attualmente impegnata in rapporto di tutoraggio col Rugby Colorno, racconta i suoi primi passi nel mondo della palla ovale: “Dopo un anno che mi ero trasferita per motivi di studio sono entrata in contatto col mondo del Rugby Mantova, rimanendone folgorata sin da subito. Avevo sempre praticato sport fino ad allora, ma non avevo mai seguito il rugby. Ho sempre preferito gli sport di squadra, dato che ti permettono di condividere gioie e dolori con altre persone accomunate dalla stessa passione. E’ uno sport ‘intelligente’, visto che ci vuole molta applicazione mentale, e richiede molta fisicità, anche se questo aspetto non deve essere confuso con l’aggressività. Devo ringraziare tutti gli allenatori che ho avuto nel corso degli ultimi anni e la società che mi ha concesso la mia prima opportunità per giocare e di andare a fare esperienza a Colorno tramite il rapporto di tutoraggio. Quest’ultimo passaggio è stato fondamentale per me, dato che mi ha permesso di crescere e migliorare come giocatrice”.
Dopo due convocazioni per i raduni della Nazionale, la chiamata per il 6 Nazioni: “Non avrei mai pensato che potessi arrivare così in alto. Ho iniziato a giocare a rugby solo a 27 anni e tuttora sono una delle più ‘esperte’ del gruppo. Onestamente, il mio primo obiettivo dell’anno era quello di fare un ottimo campionato col Rugby Colorno e mai mi sarei aspettata la convocazione in Azzurro. Credo che in questi anni mi abbia aiutato la mia capacità di apprendere la tattica e la tecnica velocemente che ha compensato il fatto che ho iniziato a conoscere questo sport più tardi rispetto a molte mie compagne”.
Cosa dire a tutte le ragazze che sognano di diventare come lei?: “Per arrivare a questo punto ci vuole tanto impegno e allenamento costante. Bisogna sfruttare ogni possibilità che viene concessa e imparare ogni volta che se ne ha occasione. Più si vive e gioca il rugby, più si cresce. Non è uno sport semplice perché richiede tante energie fisiche e mentali. A volte ci si sveglia il giorno dopo la mattina chiedendosi perché si è giocato il giorno precedente…salvo poi ritrovarsi la sera stessa in palestra ad allenarsi”!