Com’è nato il legame col Rugby Mantova?
“E’ nato grazie al fratello dell’ex presidente Gianpaolo Fabbi. La mia storia da rugbista, in realtà, è iniziata nei primi anni ’90 a Viadana, coi gialloneri che all’epoca erano in A2 ed erano pronti a diventare una squadra di rugby professionistico. Per ragioni lavorative e famigliari, non potendo sostenere così tanti allenamenti giornalieri, mi sono trasferito a Mantova in C1, nel 1995. Sono rimasto a giocare fino al 2011, quando ho raggiunto il limite dei 42 anni d’età. Ho giocato anche qualche partita con gli Old, ma abitando a Viadana purtroppo non sono riuscito a continuare l’impegno. Tra le tante mete che ho segnato, sicuramente quella che ricordo con maggior piacere è quella che realizzai circa dieci anni fa in un match tiratissimo a Formigine contro la seconda squadra del Viadana. Fu un’emozione incredibile. Per me lasciare il rugby è stato un momento molto triste, era parte della mia vita. Di questo sport mi mancano il rapporto con le persone e le partite…gli allenamenti non molto!
Per i miei indimenticabili anni al Rugby Mantova ci tengo a ringraziare Simone Martini, Gianantonio Coghi, i fratelli Sereni e Grespo.”
Come descriverebbe il Suo rapporto col rugby?
“Ringrazio il Signore che mi ha fatto conoscere il rugby e soprattutto il Rugby Mantova che per me è stata come una seconda famiglia. Mi ha trasmesso tanti valori che sono rimasti parti indelebile del mio modo di essere. Il rispetto degli avversari, dei compagni e la lealtà. Mi ha letteralmente insegnato tutto. Consiglierei a tutti i genitori di far conoscere il rugby ai propri figli”.
Cosa ne pensa della Società attuale?
“Ho seguito qualche partita in questi anni e mi tengo regolarmente informato sulla Società tramite i quotidiani. La Società sta facendo degli investimenti importanti a livello di strutture e di formazione, con un settore giovanile all’avanguardia. Quest’ultimo aspetto ritengo sia fondamentale per costruire una base per il futuro, così come l’ottimo lavoro nelle scuole”.