Francesco Barretta, giocatore del Rugby Mantova, si racconta e suona la carica per il finale di stagione

Manca sempre meno alla partita di domenica ed i ragazzi del Rugby Mantova sono pronti in vista della grande sfida contro il Lambro rugby.

I biancorossi guidati da coach Gargano, domenica alle 15.30, andranno a Monza con l’obiettivo di riscattare la prestazione contro la Bassa Bresciana.

Alla vigilia dell’incontro, abbiamo intervistato Francesco Barretta, giocatore del Rugby Mantova che ha suonato la carica per il finale di stagione.

<<Rispetto alla passata stagione, quest’anno abbiamo compiuto grandi passi in avanti – commenta Barretta. – In questo campionato, nella fase playoff, abbiamo ottenuto tre vittorie che ci danno grande soddisfazione. Non era scontato in quanto, con il cambio allenatore, non si poteva pronosticare un obiettivo e pertanto, abbiamo deciso di proseguire con un progetto a lungo termine. La sconfitta contro la Bassa Bresciana ci toglie quasi le speranze per poter ambire alle prime due posizioni della classifica ma non toglie la grinta di voler affrontare queste ultime quattro partite al massimo delle nostre capacità, a partire già da domenica contro il Lambro che abbiamo sconfitto nella gara di inizio stagione. La nostra è una squadra molto emotiva che, quando sta bene ed è in condizione, riesce a passare in vantaggio e questo ci dà confidenza dei nostri mezzi ma, quando subiamo alcune mete, ci abbattiamo troppo facilmente, non riuscendo a rientrare in partita. Sicuramente reputo che siamo migliorati nella gestione del match ma pecchiamo ancora in questo aspetto. È una questione di mentalità sul quale bisogna lavorare perché abbiamo dimostrato di essere una squadra forte che può compiere anche imprese con formazioni sulla carta più attrezzate. Il finale di stagione, lo affronteremo con grinta e determinazione, con la voglia di riscattare l’ultima prestazione. Questa settimana ci siamo uniti fortemente, nonostante alcune assenze per infortunio, ma andremo a Monza con quelli che avremo a disposizione e con la voglia di vincere>>.

Barretta prosegue, raccontandosi e ripercorrendo i primi passi nel mondo del rugby: <<Ho iniziato a giocare a rugby all’età di 11 anni. La mia passione deriva in primis da mio padre che ha giocato anch’egli nel Rugby Mantova. Il mio percorso è iniziato sotto la guidi di Girelli, figura secolare che ha allenato sia mio padre che me. Ho il ricordo dei giocatori di quell’epoca che venivano a casa nostra, in compagnia di papà e mi affascinavo con i loro racconti sportivi. Ricordo ancora il mio primo allenamento, sotto la pioggia ed in mezzo al fango, fu amore a prima vista. Ho poi compiuto il percorso di crescita, tramite le diverse squadre giovanili, giungendo all’U14 per poi arrivare all’U16, diventando anche capitano. Purtroppo poi, causa Covid, il passaggio con l’U18 non c’è stato per via della mancanza di giocatori e quindi, all’età di 17 anni, sono passato direttamente nel mondo dei grandi con la prima squadra. Questa è la mia quarta stagione e sono molto contento. Il mio idolo sportivo d’infanzia è stato Sergio Parisse, ex capitano della Nazionale. Da piccolo aspiravo a diventare come lui ma, crescendo, mi sono ritrovato molto in Tommaso Menoncello per lo stile di gioco propositivo ed anche per il tipo di persona che è fuori dal campo, avendo avuto la possibilità di scambiarci due parole. Devo molto al rugby, fino alla quinta superiore stavo sui campi tre volte a settimana perché ho sempre amato allenarmi. Il rugby mi ha insegnato tanto, dalla disciplina alla passione con determinazione e rispetto, oltre che ad essere uno sport che dà l’occasione a chiunque di poter giocare e che allena sia corpo che mente. Oggi, per via degli studi universitari, mi alleno a Bologna ma il venerdì rientro sempre a Mantova. Il legame che si è creato nel corso degli anni con i miei compagni è diventato molto forte e questo fa capire quanto il Rugby Mantova sia speciale per me, come una seconda famiglia. Il ragazzo con cui ho sicuramente più confidenza è Matteo Pippa, mio compagno di stanza anche a Bologna. Ci conosciamo da una vita ma, ogni ragazzo del team, lo considero un grande amico. Tra le persone care che ho conosciuto negli anni, non posso non citare Michela Tarico e Stefano Giop che mi hanno sempre seguito fin da quando ero bambino. Michela è sempre stata capace di trasmettere la propria passione per il rugby con grande amore e professionalità, così come Stefano che è stato mio allenatore nell’U16 e che, durante il periodo Covid, ha sempre mantenuto vivi i rapporti con videochiamate e “lezioni” analizzando le partite. Devo molto ad entrambi e voglio loro molto bene. Anche con Dario, nostro attuale allenatore, ho instaurato un ottimo rapporto. All’inizio avevo qualche dubbio, ricordo gli allenamenti ad agosto sotto il sole cocente, ad alta intensità, ma questo ci ha portato ad ottenere grandi risultati. È un tecnico che stimo molto, mi piace la sua filosofia di gioco ed il modo in cui si relaziona con noi ragazzi, chiedendo sempre un confronto. Ci tengo a citare anche il grandissimo lavoro che sta svolgendo la società, in particolare per i 50 anni del Rugby Mantova, un ringraziamento speciale a Lorenzo Verzini, così come chiaramente a Giovanni Lorenzi. Il nostro è un progetto ambizioso che non si limita solo ai risultati sul campo ma anche all’unione al di fuori, tramite il club house che riunisce amici e famiglie>>.

Il giocatore biancorosso dà uno sguardo al futuro, dichiarando gli obiettivi: <<In primis, oggi, abbiamo bisogno di ritrovare un’identità, ripartendo dai nostri punti di forza. Dobbiamo fare uno switch mentale che ci porti ad essere più convinti e superiori anche ad aspetti che non dipendono solo da noi, come le condizioni del campo e del meteo, la conduzione di gioco da parte degli arbitri e soprattutto in alcune particolari situazioni di gioco come in fase di touché e di mischia. Per il futuro, l’obiettivo è quello di aiutare la società ad ottenere una credibilità ancora maggiore nel panorama rugbistico. Nella nostra città, esistono realtà grandi come Viadana ed Asola, pertanto Mantova deve raggiungere quei livelli per tornare a diventare una piazza appetibile anche per i ragazzi che vengono da altre città e paesi. A livello personale, al momento studio Scienze politiche e sto cercando di deliberare al meglio il mio futuro in ambito lavorativo. A livello di risultati con il Rugby Mantova invece, è chiaro che sogniamo di tornare il prima possibile in serie B, chissà che non possa essere già la prossima stagione>>.