Strana gente quella del rugby. Bella gente.
U12/U14 Roma-Paganica 2014
L’alba deve ancora sorgere ma sono già tutti svegli ed eccitati. Così sabato mattina si presentavano i ragazzi della U12 e U14 del Rugby Mantova che si sono ritrovati alla partenza, accompagnati da assonnati genitori, per la trasferta che li avrebbe portati prima a Roma, ad assistere alla partita Italia vs Inghilterra del VI Nazioni, e successivamente in quel di Paganica.
Sul pullman nessuno cede alla stanchezza e si arriva belli svegli alla prima sosta nell’area di parcheggio presso Magliano Sabina. L’indomita e impareggiabile Brigata Cucina, perfettamente organizzata dopo anni di lunga esperienza, ci aspetta con la griglia fumante e tavole imbandite delle leccornie gentilmente offerte da tutti i genitori. Panini con la salamella, pizze, salami, torte sia dolci che salate soddisfano il palato di tutti. Splendidi questi ragazzi della Brigata Cucina che, nonostante privi di biglietto dello stadio, si sono sobbarcati centinaia di chilometri per rifocillare le affamate bocche dei giovani ragazzi. E, dopo aver sbaraccato tutto, si metteranno alla guida per raggiungere gli amici di Paganica ove passeranno un faticoso pomeriggio a lottare strenuamente per non farsi sopraffare dalle costolette d’agnello, accompagnate da litri di pecorino (il vino) e genziana. Titanica la prova che hanno dovuto affrontare, ma grande passione e costanti “allenamenti” gli permetterà di vincerla in scioltezza, per il buon nome del Rugby Mantova.
I ragazzi invece raggiungono lo Stadio Olimpico per assistere al match. La fiumana di persone preoccupa non poco gli accompagnatori, tanta è la paura di perdere qualcuno nella ressa. Invece le felpe rosse societarie, che ben si distinguono nella calca azzurra, unita alla bravura di tutti nel rimanere in gruppo, ci permette un tranquillo ingresso. Lo stadio, gremito da oltre 70.000 spettatori festanti, è impressionante soprattutto per quei bambini che ci mettono piede per la prima volta. Al momento degli inni un ragazzo si volta verso Marco, uno degli accompagnatori, ed esclama: “ma il simbolo del rugby Mantova sulla felpa è a sinistra perché deve stare sul cuore, vero?”. Senza aspettare la scontata risposta si volta e, appoggita la mano sullo stemma societario, inizia a cantare l’inno a squarciagola. Veramente fantastici questi ragazzi, sempre pronti a stupirti e a strapparti un sorriso.
La partita sapete tutti com’è finita. Gli Azzurri prendono una scoppola di quelle pesanti e non ci fanno una gran bella figura. Ma alla fine non si sente un fischio e i 70.0000 sono in piedi ad applaudire. Seduto sulla mia poltroncina, anzi due vista la stazza, penso a quanto sia particolare la gente appassionata del nostro sport. In quale altra disciplina si trovano tifosi pronti ancora ad esaltarsi ed a riempire lo stadio in ogni ordine di posti dopo anni di sconfitte della propria squadra del cuore? Penso pochi.
Quanto è strana la gente del rugby. Ma, permettetemi, che bella gente!
Dopo un breve giro e le foto di rito, di nuovo tutti sul bus con destinazione i 1.400 mt di Rocca di Mezzo, dove pernotteremo. Dopo cena, nonostante la maggior parte sia sveglia dalle 4 del mattino, i giovanotti non cedono alla stanchezza ed inizia il via vai tra le camere. Però sono ragazzi educati e il tutto dura veramente poco. Anche la Brigata Cucina, rientrata dalle loro fatiche, cede presto alle braccia di Morfeo, non prima però di ultimo impegnativo incontro con genziana e “zuccherini” al bar dell’albergo.
Al mattino, dopo colazione, trasferimento a Paganica per ritrovarci con gli amici della squadra di rugby locale.
Che dire di quelli del Rugby Paganica? Gente meravigliosa di quelle che se ne trovano poche. Penso che le parole scritte la Marco (sempre lui) e del Luis, alla loro prima esperienza in terra abruzzese, rendano al meglio le sensazioni che si provano nel conoscere queste splendide persone:
“a Paganica, un meraviglioso luogo, martoriato (solo negli edifici) dagli eventi che conosciamo, posso dire di aver trovato il più bel ambiente da cinque anni a questa parte. E non si improvvisa, devi avercela dentro, quella dignità e quell’ospitalità. A loro va il mio (e credo di tutti) più sentito e sincero grandissimo abbraccio.”
“Vivo il nostro sport ormai (ahimè) dal 1977 giorno in cui mi sono innamorato dello spirito rugbistico che mi ha formato come sportivo e come uomo… l'unicità di questo spirito è che si rinnova ad ogni occasione, e questa di Paganica è solo la più recente, una delle più emozionanti… qui si respirano quei valori che in certi ambiti sembrano svanire… persone e amici meravigliosi quelli di Paganica, un'amicizia preziosa da coltivare a lungo… e noi di Mantova abbiamo fatto un figurone, è così che si fa…. generosità, amicizia, piacere di stare insieme, che giornata fantastica….”
Quando leggo certe parole ammetto che mi viene ancora il “magone” a 48 anni suonati.
Già, giornata fantastica. Ci raggiungono anche un nutrito numero di genitori, che immancabili ci seguono in ogni luogo, e tutto è perfetto. Veniamo accolti da Sergio, Presidente instancabile e uomo dal cuore infinito. Ovale, naturalmente. Si inizia con gli inestimabili salumi di zio Dino e dei suoi amici, che per l’occasione ha svotato la sua BatCaverna. Poi la Brigata Cucina delizia tutti con mantovanissimi maccheroni con stracotto (della Bea). E infine gli amici abruzzesi ci inondano con una cascata di arrosticini, cucinati con amore e dovizia su griglie lunghissime. Che spettacolo! Una festa durata tutto il giorno.
Ah, c’è stata anche la parte sportiva. I ragazzi hanno giocato contro i pari età abruzzesi. E hanno anche giocato bene. Ma penso che oggi il risultato non sia per nulla importante. Quello che rimarrà impresso nella loro memoria sarà l’incontro con questa gente meravigliosa, con cui abbiamo in comune l’amore per un pallone che non rimbalza mai alla stessa maniera.
Tutte le cose belle purtroppo finiscono presto e arriva il momento dei saluti, con solenne promessa di ritrovarsi il prossimo anno. E siccome i rugbysti sono gente di parola, sono sicuro che la cosa avverrà. Come è stato per gli ultimi anni.
Al rientro la stanchezza e le emozioni vissute in questi giorni iniziano a farsi sentire. Un paio di film in pullman e rientriamo a Mantova. All’arrivo i genitori sono in attesa, impazienti di sentire le esperienze dalla viva voce dei ragazzi. Ma sono stanchi e avranno l’occasione di farlo nei prossimi giorni.
Quanto è bella la gente del rugby. E che bello averli per amici.
Saluti ovali