È una vittoria da tenersi stretti. “Commentare una partita così – ammette Ghelfi – non è facile. La condotta arbitrale non ha certo favorito il nostro gioco. A di là di ciò, aspetto davvero importante, siamo riusciti a raddrizzare con lucidità il risultato conquistando una vittoria meritata“.
Rispetto all’ultima gara con il Cologno, il Mantova è stato meno cinico. “Abbiamo commesso errori in fase di trasmissione. Senza la necessaria freddezza concretizzare le azioni è stato difficile. I nostri avanti erano qualitativamente superiori a quelli del Pavia ma, complice una direzione della partita difficile da leggere, non sono riusciti a incidere come al solito. In queste situazioni dobbiamo adattarci e imparare a essere più tranquilli e freddi“. A tratti la grinta del Pavia vi ha messo in difficoltà. “Alcune squadre basano il proprio gioco prevalentemente sull’aggressività. Nonostante un avvio un po’ annebbiato, al contrario della partita con il Valle Camonica, contro il Pavia siamo fortunatamente riusciti a reagire in corsa“.
Prova di carattere e di cinismo superata. “Al di là delle difficoltà incontrate contro il Pavia, ho apprezzato molto l’approccio di Tulipano e di Cerati che in tutte le fasi della partita sono riusciti a rimanere lucidi e soprattutto propositivi. Sul piano della manovra sono stati importantissimi nel creare movimento e opportunità. Per tutta la squadra e per l’allenatore sono stati una sicurezza“.
Le sicurezze arrivano anche dal piede del cecchino Redfern. “Tanto di cappello a Tom che grazie ai suoi calci ci ha di fatto portati alla vittoria. Sul piano della manovra, da lui mi aspetto tuttavia qualcosa in più. Soprattutto per quanto riguarda i calci di spostamento e l’attacco della linea avversaria in fase di possesso. È molto giovane e avrà lo spazio e il tempo per crescere“.